Il congressuale, come tutti i settori del turismo italiano, quest’anno sta progressivamente tornando ai livelli pre-pandemia e la fase di rilancio iniziata già nel 2021 si è consolidata nel 2022. La solida ripresa dell’industria congressuale italiana emerge infatti dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE, la ricerca promossa dall’associazione della meeting industry Federcongressi&eventi e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ASERI.
I dati rilevati confermano che nel 2022 il turismo congressuale ha recuperato oltre il 70% degli eventi realizzati nel 2019, l’ultimo anno di riferimento prima dell’esplosione della pandemia. Un massiccio recupero che, avvenuto nonostante il perdurare nel primo trimestre dello scorso anno delle restrizioni dovute al Covid19 e un contesto geopolitico complesso e incerto, conferma quanto i congressi e gli eventi siano per associazioni e imprese occasioni irrinunciabili di diffusione e condivisione di conoscenza, di comunicazione, di promozione commerciale e di networking.
Il positivo andamento del settore nei primi 6 mesi di quest’anno, unito alle altrettante positive previsioni per il secondo semestre, permettono di prevedere a ragion veduta che nel 2023 sarà recuperato il gap rispetto al 2019 o addirittura superato il livello di eventi registrato prima della pandemia. Buone anche le prospettive sull’andamento del fatturato: oltre la metà delle sedi, il 52,7%, prevede nel 2023 un aumento rispetto al 2022.