Associazione Nazionale della Meeting Industry italiana

OICE 2019

La presentazione
OICE - Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi: dati 2019

Industria congressi ed eventi: l’emergenza Covid19 blocca un trend di crescita costante confermato dai dati dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi 2020

L’associazione dell’industria dei congressi e degli eventi Federcongressi&eventi ha presentato la sesta edizione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE, l’unico studio di settore che dal 2015 monitora annualmente l’andamento del comparto.

La presentazione dei dati relativi al 2019 della ricerca realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ASERI è stata inserita in un dibattito durante il quale gli stakeholder del settore si sono confrontati sui prossimi scenari che vedranno la meeting industry affrontare cambiamenti radicali a livello globale, imponendo nuove modalità di organizzazione e gestione di eventi e dei congressi.

L’epidemia Covid19 ha di fatto stravolto un’industria che negli ultimi 5 anni ha conosciuto un positivo e costante percorso di crescita, con un tasso di incremento medio del numero di eventi del 4,1% annuo. E anche il 2019 aveva rispettato il trend positivo. Sono infatti tutti con segno più i principali indicatori dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi: lo scorso anno in Italia sono stati realizzati 431.127 eventi(+2,3% rispetto al 2018)per un totale di 29.101.815 partecipanti (+2,5%), 43.398.947 presenze (+2,6%) e 613.842 giornate (+2,8%).

Gli eventi della durata superiore a un giorno hanno rappresentato il 28,7% del totale e hanno totalizzato 11.994.000 partecipanti (+2,9% rispetto al 2018) e circa 29.020.000 presenze (+1,3% rispetto al 2018), venendo a rappresentare il 10,3% delle presenze riscontrate da ISTAT presso il totale delle strutture alberghiere nel 2019.

Chi fa gli eventi: cresce il peso delle associazioni

Aziende, associazioni e istituzioni sono i principali promotori di eventi: insieme raggiungono il 94,6% del totale. Un dato interessante è che nel 2019 gli eventi promossi da associazioni (principalmente congressi) hanno incrementato il proprio peso percentuale raggiungendo il 25,3% del totale e interrompendo così il trend decrescente degli ultimi anni (22,8% nel 2018, 25,5% nel 2017, 31,6% nel 2016 e 34,8% nel 2015). Conseguentemente hanno diminuito il proprio peso percentuale gli eventi promossi da aziende (convention, meeting, lanci di prodotto) rappresentando una quota del 62,4% del totale degli eventi (65,5% nel 2018, 64,6% nel 2017, 56,5% nel 2016 e 55,4% nel 2015).

Hanno invece un andamento nel tempo maggiormente altalenante gli eventi promossi da enti e istituzioni di tipo governativo, politico, sindacale e sociale: nel 2019 hanno continuato a crescere venendo a costituire il 12,3% degli eventi totali (11,7% nel 2018, 9,9% nel 2017, 11,9% nel 2016 e 9,8% nel 2015).

Da dove arrivano i partecipanti

Per quanto riguardala provenienza geografica dei partecipanti, come negli anni passati la maggioranza degli eventi (57,9%) si è svolta in ambito locale, cioè con partecipanti (relatori esclusi) provenienti prevalentemente dalla stessa regione della sede congressuale. Il 32,3% degli eventi ha invece avuto un orizzonte nazionale − ossia con partecipanti provenienti prevalentemente da fuori regione – e il 9,8% internazionale, con una crescita di 1,7 punti percentuali rispetto al 2018.

Dove si fanno gli eventi

Dei 431.127 eventi rilevati in Italia più della metà, il 57,6%, si è svolto al Nord, il 24,9% al Centro e il 17,5% nel Sud e nelle Isole. Per quanto riguarda le location, sono stati gli alberghi le più utilizzate aggiudicandosi la maggioranza degli eventi (l’80,9%), con una netta prevalenza di eventi aziendali e il 58,6% delle presenze. Il 2,9% degli eventi si è svolto nei centri congressi che, però, hanno realizzato il più elevato numero medio di eventi per sede (139,2) e hanno concentrato il 13,2% delle presenze.

Per quanto riguarda le sedi fieristico congressuali e le dimore storiche, le prime hanno mantenuto invariata dal 2016 la quota di eventi ospitati (lo 0,4% del totale) mentre le seconde (abbazie, castelli, antiche locande e casali, palazzi storici, ville) hanno ospitato il 2,4% degli eventi.

L’emergenza Covid19 cambia le priorità di investimento

Se prima dell’emergenza Covid19 oltre la metà delle sedi per eventi (55,7%) aveva previsto di effettuare nel 2020 almeno un investimento, la cancellazione della maggior parte degli eventi previsti in molti casi le ha obbligate a rinunciare agli investimenti in programma. Gli investimenti che hanno subito la maggiore quota di cancellazioni (il 66,6% delle sedi che li avevano programmati) sono stati quelli in risorse umane. Sono stati però mantenuti gli investimenti considerati maggiormente strategici, e cioè quelli in tecnologie (confermati interamente o parzialmente dal 70,4% delle sedi) e in infrastrutture/servizi (69,2%).

 Nota per il redattore: la ricerca considera eventi e congressi con un minimo di 10 partecipanti ciascuno e della durata minima di 4 ore. La raccolta dei dati è avvenuta nel periodo dal 22 gennaio 2020 al 22 giugno 2020 e si è avvalsa di un questionario distribuito online a 5.429 sedi operanti in Italia nel settore dei congressi e degli eventi. Dopo il 15 marzo il questionario ha subito alcune modifiche al fine di rilevare le conseguenze dell’emergenza Covid19, in particolare, sugli investimenti in programma per il 2020.

La sintesi dei dati OICE 2019 »